I materiali presentati al collegio di maggio. Il progetto denominato “DICCO”, acronimo per “didattica collegiale per competenze”, si inserisce nell’ambito di un percorso più ampio il cui inizio risale almeno al 1999, quando l’allora Ministro all’Istruzione Luigi Berlinguer varò la legge sull’autonomia scolastica e pose l’accento sulla necessità di rinnovare la scuola italiana anche, e forse soprattutto, nella Didattica.
Nel 2007 il cosiddetto “documento Fioroni” intendeva riprendere alcuni aspetti di quella legge alla luce di importanti novità normative contenute nei documenti elaborati dalla UE in merito alla certificazione delle competenze e ai livelli di apprendimento standard, validi e spendibili in tutti i paesi dell’Unione, noti come EQF, acronimo per European Qualification Framework, che costituiscono la base della certificazione dell’assolvimento dell’obbligo scolastico. Di qui nasce il progetto in questione, a cui partecipano non solo varie scuole della Provincia di Siena, ma anche altri Istituti della Regione Toscana, per un totale di tre reti di scuole. Compito delle reti è stato coinvolgere i docenti delle discipline afferenti all’ Asse dei linguaggi e a quello Matematico per elaborare un modulo da effettuare in classe e costruito non sui contenuti, ma sulle competenze; o meglio, sulla declinazione dei contenuti disciplinari dal punto di vista delle competenze, in modo che il centro dell’azione educativa non sia il processo quantitativo dell’ insegnamento, ma piuttosto il livello di apprendimento verso cui portare i discenti. I primi incontri sono stati difficili, a tratti frustranti; lo sforzo principale è stato “imparare” un nuovo lessico della didattica, confrontarci e documentarci su tutta una serie di materiali firmati, diciamo così, da P.I.S.A., I.N.VAL.S.I., e quant’altro reperibile su Internet; e familiarizzare con la documentazione che a tutti noi è stata fornita negli anni e a cui abbiamo fatto pochissima attenzione. Infatti, va precisato che quanto avviene da qualche anno nella scuola media (la somministrazione delle prove INVALSI), dal prossimo anno scolastico dovrebbe interessare anche la scuola superiore; pertanto siamo chiamati a documentare, il che significa soprattutto misurare i livelli di competenze raggiunti dai nostri alunni al termine del percorso dell’obbligo scolastico. Il materiale che presentiamo, quindi, è un esempio di nuova programmazione scolastica, anzi di progettazione dei contenuti a seguito della individuazione di quelle competenze che sono state scelte e sulle quali i ragazzi di alcune classi del nostro Istituto sono stati misurati il più oggettivamente possibile. E’ un esempio, appunto, un’idea di modello su cui tante scuole italiane di molte regioni si stanno confrontando da qualche anno. N.B. Su Internet è possibile trovare tutto quello di cui sopra. Un ottimo sito al riguardo è quello dell’ADI, Associazione Docenti Italiani. |